PO 2018 (oro in foglia su tela, cm 100 x 300)
È risaputo che più si sorride e più si accentuano le rughe del nostro volto. Da oltre sei secoli la Gioconda resta en pose con il suo imperturbabile sogghigno.
I capolavori del passato, come giustamente diceva Duchamp, «li amiamo per le loro crepe».
In queste crepe-rughe, l'artista ha riconosciuto delle Strade, "percorsi" che da lontano si infittiscono fino a farci riconoscere il luogo-volto dipinto da Leonardo, da vicino perdono invece ogni connotazione somatica, si astraggono facendo perdere noi stessi dentro loro.
Alberto Zanchetta
Sulla tela nera, lucida e splendente, il corso d'acqua viene riprodotto minuziosamente e fedelmente attraverso l'impiego di fotografie e mappe geografiche. Il fiume, con le sue anse e le sue tortuosità, è disegnato con un sottile strato di foglia d'oro e si fa segno e vena dell'arte.
Infine, i disegni. Quel fare apparentemente più semplice e immediato,
con semplicità di mezzi, un foglio bianco e una matita. La pagina diventa lo
spazio mentale entro cui organizzare il pensiero, ovvero le immagini.
Vera Agosti
I ritratti di Massimiliano Galliani nascono da un
autoscatto: l'artista realizza una tela di nero lucido invitando i soggetti a
fotografarsi riflettendosi sulla superficie dipinta.
Superato il limite dei generi, il lavoro di Massimiliano Galliani consiste forse nel mettere in opera delle aporie - incertezze di impossibile soluzione - o meglio, nel mettere in aporia l'opera.
Deianira Amico
La Natura è ben presente nelle opere di Massimiliano Galliani sia come riferimento ontologico, che come allacciamento ad un sacro religioso che prende spunto dall'attenzione al creato di San Francesco d'Assisi. Lo dimostrano i "disegni E matita" dove protagonisti sono animali accanto ai quali la matita diviene la mano creatrice e onnipresente.
Francesca Baboni
Per Massimiliano Galliani lasciare il segno significa creare disegni che illudono e stregano, significa affidare alla matita il compito di trasformare in realtà visibile una vivace scintilla magica che esiste prima nella sua mente, poi nelle sue mani.
Virginia Cipressi